mercoledì 31 ottobre 2012

Halloween

Lasciati stregare dalla fantasia di…Halloween!
Gli alunni di I, II e III della S.S.S. di 1°grado, sede centrale “C. E. Gadda” hanno partecipato con i loro lavori creativi alla “mostra” di manufatti realizzati con materiali riciclati, in prevalenza “carta e cartone”, ispirandosi all’antica festa popolare di Halloween per dare spazio alla fantasia.
Un po’ di storia
Festa di origine pre-cristiana, tipicamente americana e canadese, corrispondente alla vigilia della festa cristiana di Ognissanti, viene celebrata nella notte del 31 ottobre.
È usanza ad Halloween intagliare zucche con volti minacciosi e porvi una candela accesa all’interno. In America questa usanza nasce dall’idea che in quella notte, i defunti vagano per la terra con dei fuochi in mano cercando di portare via con sé i vivi; mentre questi ultimi, utilizzando una faccia orripilante con un lume dentro, cercano di ingannare i morti  tenendoli lontani. La festa, nel tempo, è stata condivisa da diversi paesi europei  ed anche se da tempo, è molto diffusa in America, la sua tradizione è stata importata da immigrati europei.  L’uso di zucche e, più spesso in Europa, di rape vuote illuminate da candele, risulta molto comune in alcune località italiane come il Piemonte, il Friuli la Campania, l’alto Lazio, l’Emilia Romagna. La fantasia poi, ha inserito l’immagine delle streghe, di case e castelli stregati e infestati da fantasmi, di scheletri, di ragni e ragnatele e di pipistrelli, che intervengono per rendere più “spettrale” la festa!
Benchè molti credano che la tradizione del trick-or-treating, cioè di “dolcetto o scherzetto” sia tutta un’invenzione commerciale, tale rituale ha origini celtiche.  Infatti, i Celti, all’incirca dal 2300 a.C, festeggiavano la fine dell’estate con Samhain, il loro capodanno, durante il quale i Druidi accendevano e spegnevano tutti i focolari del sacro falò. Durante tale festa, il velo che divideva  i viventi dalla terra dei morti (Tir na n’Og) si assottigliava, così i vivi potevano accedervi. E siccome i celti non temevano gli spiriti, lasciavano per loro del cibo sulla tavola in segno di accoglienza per quanti facessero visita ai vivi. In compenso però temevano molto le invidie e i rancori di creature come fate, elfi e demoni, i quali, secondo le leggende, si divertivano a fare scherzi anche pericolosi agli umani. Molto probabilmente, deriva da questa leggenda l’usanza, divenuta  poi solo dei bambini, di travestirsi come a Carnevale.



REALIZZATI DAGLI ALUNNI DELLA PROF.SSA MAZZEI